Si parla di Dipendenza Affettiva quando il “rapporto d’amore” è vissuto come condizione stessa della propria esistenza. Si definisce appunto “dipendenza” affettiva, per sottolineare il fatto che, proprio come per le dipendenze da sostanze, la persona non può rinunciare (pena “la crisi d’astinenza”) all’oggetto amato: anzi, con il passare del tempo, richiede “dosi” di presenza o vicinanza sempre maggiori.

 

Caratteristiche del dipendente affettivo

Le persone che ne sono affette vedono nell’altra persona la fonte di ogni benessere e pur di non rischiare di perdere l’oggetto amato, sono disposte a sacrificare qualsiasi bisogno o desiderio personale fino al punto di annullare se stessi. Queste persone passano la loro vita a mendicare l’”affetto” dell’altro, lo idealizzano per sopprimere i sentimenti di inadeguatezza, vuoto, ansia, impotenza, scarsa autostima e non amabilità che si trovano a fronteggiare.

 

Da dove proviene la Dipendenza Affettiva?

La Dipendenza d’Amore trova le radici nell’infanzia del dipendente affettivo, i cui bisogni d’amore, affetto ed accudimento sono stati negati. In una relazione sana e funzionale con le figure significative (ad esempio mamma e papà) il bambino impara, attraverso le cure e la sensibilità dell’altro, che egli “è una persona degna d’amore”: è questo sentimento a nutrire il suo amor proprio e la sua fiducia verso se stesso e gli altri. 

La persona che sviluppa la Dipendenza Affettiva non ha “fatto suo” questo sentimento. Può succedere infatti che il bambino, a cui sono stati negati i propri bisogni, sperimenti la sensazione di non essere visto e riconosciuto e che quindi si convinca (talvolta inconsapevolmente) che “i suoi bisogni non contano”, che “non è degno di essere amato” e ancora “visto che mamma e papà non soddisfano i miei bisogni, vuol dire che non mi vedono e questo vuol dire che sono niente”.

 

Le conseguenze

L’importanza attribuita all’oggetto d’amore spinge il dipendente affettivo a preservare il rapporto "sentimentale" ad ogni costo, fino ad assumere un atteggiamento di assoluta “dedizione”, adoperandosi affinché i bisogni e i desideri dell’altro vengano soddisfatti. Questo atteggiamento è spiegato dal fatto che nella Dipendenza Affettiva la persona vive costantemente nel terrore di poter perdere la persona amata: un evento considerato insopportabile.

 

Risorse per fronteggiare la Dipendenza Affettiva

Per affrontare e superare la Dipendenza Affettiva è fondamentale chiedere aiuto. A tale scopo può essere di grande aiuto intraprendere un percorso individuale di sostegno psicologico, con la possibilità di essere affiancato dalla partecipazione a gruppi di sostegno.

 

Il gruppo di Aiuto e Sostegno alla Dipendenza Affettiva

Il gruppo è un luogo di incontro protetto, accogliente e non giudicante in cui è possibile condividere la propria storia di Dipendenza Affettiva ed i propri vissuti emotivi. In cui è possibile gestire l’ansia, la paura dell’abbandono, della separazione e del rifiuto, individuare e gestire comportamenti disfunzionali, rafforzare l’autostima ed il senso di autoefficacia, per andare verso l’autonomia.

Partecipare a un gruppo offre la possibilità di uscire dall’isolamento, di comprendere che non si è soli nel proprio problema e di confrontarsi con le strategie messe in atto da altri che vivono una situazione simile.

 

Il gruppo si riunisce a lunedì alterni a Roma, in Viale Tito Labieno 12 (zona Tuscolana/Subaugusta) dalle ore 20.30 alle 22.30

È condotto da me e da Michaela Sbarra (Counselor Professionista)

Per maggiori info e per prenotare il tuo incontro di prova, puoi contattarmi oppure vai al BLOG dedicato o sulla pagina Facebook del Love Addiction Group.

 

 

 Patrocinato da ASPIC PSICOLOGIA